Museo del Brigantaggio

Il museo, ospitato negli spazi dell’ex mattatoio comunale, si propone di raccontare il brigantaggio maremmano in modo polifonico e sottoponendo al vaglio dell’etnografia storie, contesti, eventi e categorie interpretative.

Il piano terra dell’allestimento restituisce l’immagine di Domenico Tiburzi e della banda del Lamone secondo lo sguardo dei suoi contemporanei. La trama narrativa che connette documenti d’archivio, fonti scritte e iconografiche è costituita dal reportage Nel regno di Tiburzi scritto da un testimone d’accezione: il giornalista Adolfo Rossi. Il tutto tramite il ricorso a una scenografia che ripropone simbolicamente il bosco (la tradizione) e il treno (la modernità delusa): una foresta in cui addentrarsi ascoltando suoni, aprendo cassetti e osservando filmati.

Il primo piano rende conto dell’immaginario che ha mantenuto vivo fino ad oggi il personaggio Tiburzi. Una serie di installazioni multimediali restituiscono le storie che hanno per protagonista il brigante cellerese.
Infine ‘La taverna del brigante’, uno spazio dedicato all’immagine del brigante nei suoi usi contemporanei: dalla narrazione leggendaria al marchio di fabbrica.